La prima cosa da fare è comprendere i termini e i concetti di base che vengono utilizzati nel programma.
1 L’ALCOLISMO – È una malattia incurabile, cronica, recidiva e fatale.
Come ogni malattia umana, ha dei sintomi che possono essere utilizzati per una diagnosi. Nel nostro programma questi sintomi sono definiti in due forme
impotenza:
- Impotenza a smettere – se una persona affetta da alcolismo inizia a bere, il più delle volte non è in grado di smettere e si abbuffa (in 90 casi su 100. È vero che a volte, molto raramente, riesce a fermarsi e questo fa nascere la falsa speranza di aver acquisito il controllo, ma questa speranza svanisce rapidamente nell’abbuffata successiva.
Questo è l’aspetto fisico della malattia, una sorta di allergia, una reazione insolita all’alcol sotto forma di un “meccanismo di desiderio irresistibile” nel corpo, quando contro la sua volontà l’alcolista continua a bere semplicemente perché senza una dose di alcol prova un vero e proprio tormento fisico e paura. - Impotenza di rinunciare a bere, per quanto lo voglia (con o senza giuramenti e promesse). Questo è l’aspetto psichico della malattia, il meccanismo di un impulso psichico incontrollabile a bere nonostante l’ennesima decisione di non bere mai più, il buon senso e le ripetute esperienze di conseguenze sfortunate (una costante ossessione per il bere che richiede un motivo impellente, una giustificazione o una spinta per un altro esperimento).
Dall’alcolismo non si guarisce. Non si può guarire da una malattia incurabile.
Alcolista una volta, alcolista per sempre. Ma è possibile recuperare la propria sanità mentale e liberarsi dall’ossessione di bere se si seguono i principi del programma in 12 passi.
Per decidere se si è alcolisti o meno, è sufficiente rispondere onestamente a due domande:
1) Riesci a fermarti se inizi a bere? Oppure, il piu delle volte, perdi il controllo, ti ubriachi e vai in abbuffata incontrollata?
2) Quante volte hai preso la decisione “definitiva e ferma” di smettere di bere e sei riuscito a farlo con le tue forze? (Forse è meglio ammettere che sei impotente sul farlo da solo e che hai bisogno di aiuto?)
2 LA SOBRIETÀ – È lo stato del non consumo di alcolici. Poiché il raggiungimento della sobrietà è l’obiettivo iniziale di ogni alcolista che decide di smettere di bere, molti confondono il loro stato di sobrietà con la loro guarigione. Il paradosso della malattia è che è proprio la vita sobria il problema per l’alcolista. Ogni alcolista ha avuto la sfortunata esperienza di quando uscito da un’abbuffata straziante e spesso miracolosamente sopravvissuto, prende la decisione finale di smettere di bere. La accetta onestamente e sinceramente e crede che ora sarà in grado di farlo. Ma dopo qualche tempo dopo si ritrova a bere di nuovo. Perché succede?
Un alcolista che viene privato dell’opportunità di bere nella sobrietà non prova gioia e godimento della vita. Che cosa sperimenta? Sperimenta uno stato di costante irritazione, ansia, risentimento, rabbia, rancore, paura e autocommiserazione. Nasce un conflitto interiore con la realtà sobria. Gradualmente le emozioni negative diventano insopportabili e la ricerca di sollievo si conclude sempre con un ritorno all’alcol. La pressione sociale sul bere si intensifica e il dolore e l’ansia iniziano ad aumentare. Alla fine, ogni alcolista raggiunge un un vicolo cieco, quando non riesce più a bere perché l’alcol non dà più lo stesso sollievo di prima, ma porta ad abbuffarsi e non riesce nemmeno a smettere di bere, perché soffre anche quando è sobrio.
Ovvero, né la sobrietà né l’alcol possono risolvere questo conflitto. Questo stato mentale e corporeo praticamente senza speranza è noto come alcolismo… Una malattia veramente enigmatica, in cui l’astinenza dall’alcol ha poco o nessun effetto e spesso non fa altro che aumentare l’agonia emotiva. Ecco perché nel libro si legge: “Le abbuffate erano solo uno dei sintomi di problemi interni”. Se, per qualche ragione, l’alcolista è costretto a vivere sobrio, quella vita diventa gradualmente insopportabile. Nella fratellanza questo doloroso stato di sobrietà è chiamato “sobrietà secca”.
3 IL RECUPERO – Il processo di apprendimento e di messa in pratica nella propria vita dei principi del programma dei 12 passi. Affinché un alcolista possa vivere sobrio, ha bisogno di un programma che risolva tutti i suoi problemi, renda la sua vita in sobrietà gioiosa e confortevole, priva di emozioni negative e di sofferenza. Allora l’ossessione per il bere scomparirà da sola. Il raggiungimento di un tale risultato è ciò che il programma chiama recupero.
Pertanto, il termine “recupero” non è direttamente collegato all’alcolismo. Poiché l’alcolismo è una malattia incurabile non c’è guarigione da esso, ma dal suo sintomo principale “il meccanismo del desiderio psichico o della compulsione a bere” è possibile liberarsene eliminando la causa che lo provoca. Questa causa è uno stile di vita egoista.
4 EGOISMO, EGOCENTRISMO – Uno stile di vita basato sull’idea che si debba pensare solo a se stessi e perseguire l’interesse personale in tutti i propri affari. L’interesse personale è il problema principale di questo stile di vita. Questo modo di vivere contraddice le leggi spirituali dell’universo e per la legge della retribuzione (la legge del karma) si raccoglie ciò che si semina. Cioè, permanendo nell’egoismo, nel risentimento, nella rabbia, nel rancore, nelle paure, nella pigrizia, nell’invidia, nel giudizio, nell’ipocrisia, nell’ambizione e in altre manifestazioni del proprio egoismo, si ricevono dolore, problemi e disgrazie. Tutto questo avviene in accordo con la legge spirituale del karma, in modo che ci si renda conto che le regole (principi) della propria vita non funzionano per la propria felicità e il proprio benessere.
Principi di vita egoisti: si deve pensare solo a se stessi e perseguire la felicità personale, il fine giustifica i mezzi, per ottenere il proprio si può ricorrere solo all’inganno, all’astuzia e sotterfugio, non imbrogli – non soppravvivi, le buone azioni non portano fama, non facendo il bene non otterrò il male, bisogna fare in modo che gli altri facciano quello che voglio io e allora sarò felice, solo i fessi fanno cose altruiste, le ciabatte sono di chi si è alzato per primo, etc… Questi principi hanno conseguenze spiacevoli.
5 L’INTERESSE PERSONALE – È la ricerca del guadagno personale in tutti i propri affari. Nel libro è definito come: La “principale disgrazia” (un grande difetto di carattere) dell’egoista alcolista. L’interesse personale causa l’avidità, divide le persone in utili, inutili e dannose. L’alcolista malato di egoismo fa cose altruistiche solo per errore.
6 I DIFETTI DI CARATTERE – Sono le reazioni tipiche di una persona egoista. Una personalità di questo tipo commette atti che portano a molti problemi e fallimenti in tutti i suoi affari. Reagisce in modo molto doloroso e riempie la persona di costante irritazione, risentimento, rabbia, sconforto, depressione, ecc. I difetti di natura egoistica, che generano fallimento e guai, formano per così dire un corpo interiore di dolore. Questa situazione spinge l’egocentrista a cercare sostanze antidolorifiche e a creare una dipendenza da esse. Il carattere di una persona è plasmato dalle sue abitudini, cioè dai suoi valori abituali, dai suoi pensieri, dalle sue reazioni, dalle sue motivazioni di comportamento e dalle sue azioni.
7 MIA VOLONTÀ – La volontà egoistica di una persona di ottenere un guadagno personale in tutti i suoi affari e la pratica di principi di vita egoistici.
8 VIVERE SECONDO LA MIA VOLONTÀ – È vivere secondo principi egoistici, un tentativo di essere felici agendo in modo egoistico ed egocentrico in tutte le cose. La volontà egoistica fa nascere nell’uomo il desiderio di ingannare e illudere gli altri affinché pensino e agiscano in modo che sia vantaggioso per lui.
9 L’ORGOGLIO – È un tratto di carattere della personalità egoistica, una delle manifestazioni più pericolose dell’egoismo (difetti di carattere). Fa sì che si consideri se stessi come il valore principale di questa vita. Tutti gli altri, da questo momento in poi, sono solo un “mezzo per”: raggiungere i propri fini egoistici, soddisfare i propri bisogni.
Si manifesta con vanità, vanteria, arroganza e prepotenza. Dà la sensazione di essere speciali, che gli altri siano al di sotto di noi e in debito con noi. Permette ai desideri, alle inclinazioni e alle passioni di essere sfrenati. Dà origine alla separatezza, alla paura, all’autocommiserazione e all’antipatia verso le persone, alla tentazione di diventare superiori agli altri e di umiliarli.
10 ALCOLISTI ANONIMI – È una fratellanza di malati mortalmente e incurabili che condividono la loro esperienza di recupero dall’egoismo applicando nuovi principi spirituali in tutti gli aspetti della loro vita. Questo stile di vita aiuta a risolvere con successo i problemi interiori ed esteriori e a raggiungere uno stato molto confortevole nella sobrietà.
11 Il PROGRAMMA ALCOLISTI ANONIMI (12 Passi) – Nuove regole (principi) di vita per un alcolista, seguendo le quali raggiunge un tale grado di benessere, gioia e soddisfazione nella vita che i pensieri di bere scompaiono da soli. Molte persone affette da malattie croniche, per sopravvivere e garantirsi una buona qualità di vita, devono cambiare il loro stile di vita per adattarsi alla loro malattia. Devono iniziare a seguire nuove regole (principi) di vita e imparare a fare cose che prima non facevano. Lo stesso vale per l’alcolista.
L’idea di base del programma è che la radice di TUTTI i problemi umani (compreso l’alcolismo) è l’egoismo umano. Il programma lo definisce una malattia dello spirito o una malattia spirituale. L’esperienza di molte migliaia di persone conferma che seguendo i principi (le regole) del programma di recupero dall’egoismo si può raggiungere una vita di successo ed una condizione di piena libertà dalla voglia di bere. In altre parole, con il recupero dall’egoismo si diventa completamente liberi dall’alcolismo.
12 SPIRITUALITÀ – L’orientamento nella vita verso i valori (principi) universali dell’umanità, comuni alla maggior parte delle religioni e che ancora oggi aiutano a sopravvivere a tutta l’umanità. La base dello spirito nel programma sono i principi spirituali. Il principio fondamentale della vita spirituale nel programma è l’acquisizione della capacità di prendere coscienza del proprio mondo interiore, dei pensieri, dei sentimenti e dei motivi del comportamento, liberarsi dalle manifestazioni dell’egoismo e fare scelte consapevoli a favore di una nuova mentalità e comportamento.
13 I PRINCIPI SPIRITUALI – Sono semplici regole da seguire. Sono tutti rivolti alla liberazione dall’egoismo e alla pratica di nuovi pensieri e azioni. Applicarli permette di risolvere problemi esterni e interni, cambiare la percezione della realtà sobria, rendere la vita sobria una vita di successo, felice e comfortevole. Questi principi hanno il potere di cambiare radicalmente la vita per il meglio. La forza del programma risiede nei principi. Quando una persona vive secondo queste regole, la forza viene liberata e porta buoni risultati dalle azioni compiute, uno stato interiore positivo, l’accordo con se stessi e con il mondo. Pertanto, la vita secondo questi principi permette di sperimentare personalmente la presenza del Potere Superiore.
Facendo un’analogia con il codice della strada, si può immaginare la situazione in questo modo: una persona non voleva imparare le regole di guida. Guidava come voleva e di conseguenza si trovava costantemente coinvolto in incidenti, aveva conflitti con le persone, subiva perdite materiali, provava irritazione, insoddisfazione, rabbia, offesa, paura, ecc. Ammettendo parzialmente la propria colpa, credeva fermamente che gli altri fossero colpevoli. Si disperava e si lamentava della sorte. Per calmare i nervi, l’uomo si rivolgeva a vari sedativi che col tempo distruggevano la sua salute e persino minacciavano la sua vita. Di conseguenza, la situazione diventava sempre peggiore. E poi, quando divenne insopportabile, finalmente iniziò a studiare le regole della strada propostegli. E tutto cambiò! Guidare diventò facile e confortevole. Sparirono la paura, l’irritazione, l’agitazione, l’ira, i conflitti, le perdite materiali e tutto il resto. Arrivarono il successo, la pace interiore e l’accordo.
Così sono anche i nuovi principi di vita proposti dal programma. È necessario allineare le regole (i principi) della nostra vita con le leggi spirituali dell’Universo. Il successo nella vita dipenderà dal grado di conformità a questi principi.
14 I PRINCIPI PRINCIPALI includono la fede in un Potere Superiore (acquisita attraverso la pratica), il contatto consapevole con il Potere Superiore (la preghiera), la capacità di autoanalisi, una nuova visione delle persone e del mondo, la consapevolezza del proprio mondo interiore e dell’esistenza interiore, la libertà di scelta di reazioni, pensieri e azioni, il non causare male ad altri, l’acquisizione della capacità di scusarsi e riparare i danni e l’aiuto disinteressato agli altri.
I principi sono in grado di cambiare il come una persona vede il mondo. La percezione del mondo attraverso i nuovi principi è simile alla visione attraverso nuovi occhiali e determina il modo in cui una persona “vede” il mondo, non in termini di vista, ma di percezione, comprensione, interpretazione e sentimenti che emergono.
Vediamo il mondo non come è, ma come siamo noi. La visione attraverso principi fondati, permetterà uno stato interiore diverso, che sarà radicalmente differente da quello che una persona vedeva e sentiva attraverso il propria egoismo.
15 L’ESPERIENZA SPIRITUALE – È l’esperienza dell’apprendimento e della pratica dei principi spirituali.
16 CRESCITA SPIRITUALE – Acquisizione di un’esperienza sempre maggiore nell’apprendimento e nell’applicazione dei nuovi principi di vita.
17 IL RISVEGLIO SPIRITUALE – È un risveglio da una vita piena di problemi nel sogno del proprio egoismo, a una nuova realtà di vita spirituale gioiosa e di successo basata su nuovi principi. Accompagnato da un reale senso di potere nella propria vita come risultato delle nuove azioni.
18 LA FEDE IN UN POTERE SUPERIORE – Nel programma è il risultato di un’esperienza spirituale di nuove azioni. Come la vita e lo stato interiore vengono effettivamente cambiati in modo miracoloso e sono fatti innegabili, così lo diventa anche la Fede nel Potere che realizza tutto questo come fatto ed esperienza personale.
Dopo aver accettato l’ipotesi della possibilità della sua esistenza, l’alcolista inizia a verificare questa ipotesi sulla propria esperienza, applicando i principi spirituali della vita. In questo modo arriva a conoscere concretamente il funzionamento di questo potere e a convincersi della sua esistenza. L’esperienza di questo potere nella sua vita e i risultati miracolosi che ne derivano possono essere condivisi.
Nell’analogia di una cura, la situazione si presenta così. Il malato ha provato tutte le cure possibili e non ha ottenuto il risultato desiderato. La situazione peggiora. Gli viene proposto di credere che un medico possa curarlo. All’inizio ha dei dubbi, ma a causa della situazione disperata accetta la possibilità che il medico abbia il potere di guarirlo. Ma la fede da sola non è chiaramente sufficiente e, per verificare di persona, si presenta all’appuntamento, accetta di provare, di sottoporsi alle procedure, di seguire le raccomandazioni e di cambiare il suo stile di vita come prescritto dal medico. Il risultato è che guarisce. Ed allora non ha più bisogno di credere, lui sà!
19 “DIO COME LO INTENDO IO” – Anche se nessuno di noi è in grado di dare una definizione precisa o di comprendere appieno il potere che è dio, tutti però possono condividere l’esperienza di come funziona se si vive secondo le sue regole e di come sperimentarlo davvero. La comprensione appartiene alla categoria dell’esperienza e deriva dall’azione. Come ha detto Chuck: “Quando faccio la cosa giusta, capisco qualcosa…. E l’universo mi risponde con un cenno del capo!
20 VOLONTÀ DI DIO – Stabilita dal programma sotto forma di regole o principi per una nuova vita. Deve essere manifestata nell’azione (come disse Gesù: Chi crede in me e mi ama segue i miei comandamenti).
21 “SMETTERE DI SVOLGERE IL RUOLO DI DIO NELLA PROPRIA VITA” – Riconoscere che una vita basata sull’egoismo e sulla volontà personale è priva di senso e di felicità e rifiutarsi consapevolmente di continuare a compiere le stesse azioni nella speranza di un risultato diverso.
22 UMILTÀ – Il programma ci invita a fare i conti con il fatto evidente che l’egoismo e la volontà personale, i principi egoistici hanno fallito e reso la vita dipendente e ingestibile. Umiltà non significa inazione! L’umiltà è un principio dinamico che richiede la rassegnazione all’impossibilità della vecchia vita e un’azione immediata, vigorosa e decisiva per padroneggiare il nuovo modo di vivere. Dall’umiltà nasce la prontezza nell’accettare e applicare i nuovi principi di vita (spirituali).
23 AFFIDARE LA VOSTRA VOLONTA’ E LA VOSTRA VITA A DIO – Prendere la decisione di apprendere e applicare i principi spirituali alla vostra vita.
24 L’AMORE – È la necessità di un’azione altruistica a beneficio degli altri, acquisita attraverso la vita spirituale. (Non solo gli alcolisti, ma anche i familiari, gli amici, i conoscenti, i colleghi di lavoro, i clienti, gli altri automobilisti sulla strada e qualsiasi persona in generale). La capacità di comprendere, perdonare e prendere in considerazione gli interessi e i sentimenti degli altri. L’amore si esprime nell’azione. Se seminate amore intorno a voi, riceverete solo amore in cambio. Questa è la legge.
25 LA TOLLERANZA – È la capacità acquisita nel programma di tollerare e comprendere le persone spiritualmente egoiste come me. Capire il loro interesse personale e il loro desiderio di fare meglio per se stessi, perdonarli. Rifiutare consapevolmente di discutere e litigare con persone spiritualmente malate, non aspettarsi nulla da loro e “spazzare solo il mio lato della strada”.
26 LA MEDITAZIONE – Nel programma è una riflessione approfondita su un argomento. La migliore meditazione per i principianti è una riflessione costante e approfondita su: che cos’è questo programma, quali sono le sue basi e i suoi concetti, come funziona, quali sono le azioni da compiere e cosa succede quando le si compie? Ho compreso bene il programma, ho acquisito un’esperienza spirituale vitale, sarò in grado di spiegarlo in modo chiaro e comprensibile a un principiante? Come posso applicare meglio i nuovi principi di vita oggi? E come Dio (PS), per come lo capisco, vorrebbe che agissi in questa situazione?
27 LA VISUALIZZAZIONE – È la creazione di immagini interiori (ad esempio, come oggi farò la volontà di Dio: sarò utile agli altri, un buon dipendente sul lavoro, un autista impeccabile che rispetta le regole e dà la precedenza agli altri, o come oggi aiuto la mia famiglia e sarò un buon figlio, fratello, marito, come sarò utile a coloro che soffrono di alcolismo, ecc.). Lo scopo della visualizzazione è identificarsi con motivazioni più elevate e azioni corrette, e rafforzare queste azioni con la forza dell’immaginazione. È anche possibile la visualizzazione emotiva (ad esempio, la visualizzazione della gioia, della felicità e della libertà). Nelle pratiche spirituali si afferma l’idea che la visualizzazione, se rappresenta correttamente l’oggetto o il processo reale e viene riempita di consapevolezza, può creare la realtà.
28 IL SENSO DELLA VITA – Nel programma è il risveglio spirituale, l’acquisizione della fede, della conoscenza e del senso di un Potere Superiore dentro di sé, la conoscenza di se stessi e l’acquisizione dell’esperienza spirituale.
29 LO SCOPO DELLA VITA – È aiutare gli altri che muoiono per una malattia mortale e incurabile, nell’ottenere ciò che tu hai.
Schematicamente si può rappresentare il programma nel seguente modo:
Tutto il programma della nuova vita si riassume nell’applicazione quotidiana dei Principi Spirituali, 10°, 11° e 12° passo.